lunedì 5 settembre 2016

1st month in the US

Un mese. Un mese nella vita di tutti i giorni passa veloce, inosservato e in men che non si dica è finito. In un mese succedono tante cose alcune significative altre completamente insignificanti. In un mese può succedere tutto o nulla, un mese è solo un mese. Beh se siete exchange student un mese non sarà mai solo un mese. Un mese fa io ho dato una svolta alla mia vita, un mese fa ho lasciato la mia casa, la mia famiglia, i miei amici, le mie convinzioni, le mie sicurezze, un mese fa la più grande, difficile, magica, paurosa,emozionante esperienza della mia vita è iniziata. In questo mese sono successe così  tante cose che mi hanno segnato che un post sarebbe troppo breve per raccontarle. Questo mese è stato il più emozionante, difficile, spaventoso memorabile della mia vita… in un solo mese ho scoperto di essere molto più forte di quel che pensavo, ho affrontato incubi, ho superato prove che credevo non potessi nemmeno sopportare, ho alzato la voce e detto la mia perché qua del giudizio delle persone poco m’importa, ho avuto le cosiddette palle nel momento giusto, ho pianto e mi sono asciugata le lacrime imparando una lezione di vita, sono caduta e mi sono rialzata, ho odiato essere qui e il momento dopo non sarei voluta essere da nessuna altra parte, ho amato e odiato chi mi sta intorno, ho iniziato a imparare com’è cavarsela da soli perché qua non c’è mamma che mi sveglia la mattina e che mi chiama più di una volta con abbracci e baci, ho iniziato a prendermi cura delle mie cose e di me stessa perché qui nessun altro lo fa, ho imparato ad apprezzare i piccoli gesti, le piccole attenzioni, la mia casa, la mia Italia molto più di quanto non facessi prima. Ho imparato a non mollare alle prime difficoltà e a risolvere i miei problemi da sola perché, purtroppo, se non lo faccio io non può farlo nessun altro, ho imparato ad apprezzare e comprendere fino in fondo che ciò che è diverso non fa paura, semplicemente ci aiuta a crescere. in questo mese ho sentito maledettamente la mancanza di casa, dei miei punti di riferimento, ho chiuso gli occhi per non piangere e avvertito un nodo in gola vedendo una figlia abbracciare i genitori perché io avrei voluto abbracciare i miei ed è in quel momento che ti rendi conto che dieci mesi sono tanti, tantissimi! Questo mese mi sono sentita a disagio in una casa che non è la mia perché so che significa quando per prendere un bicchiere apri tutti gli scaffali della cucina, so cosa significa avere il cuore diviso in due continenti, so cosa significa entrare in una scuola in cui non sai dove andare, in cui non hai amici e tutti si conoscono tra loro, so cosa significa ascoltare una lezione e capire la metà delle cose, so cosa significa provare e riprovare perché di mollare non se ne parla, questo mese ho scoperto la solitudine nella quale ho trovato ogni tanto conforto, ho avvertito il bisogno di parlare con qualcuno e quel qualcuno non era qui e uno schermo di un cellulare non può sostituirsi alla presenza di una persona. Questo mese ho scoperto quanto vale un abbraccio un bacio, perché è un mese che non ne ricevo uno e darei tantissimo per averne uno, uno vero. Ho scoperto quanto è difficile parlare, esprimersi,quanta ansia ti porta rispondere ad una semplice domanda in classe, ho scoperto quanto sia difficile fare i conti con se stessi, con le proprie paure e insicurezze. Questo mese, però, ho imparando una cosa grandissima ovvero CREDERE NEI PROPRI SOGNI! Quando sono partita non ero sicura neanche di superare il primo mese ora credo di potercela fare perché non si molla!!! Colgo l’ occasione per ringraziare di cuore chi mi ha sostenuto e continua a farlo, la mia associazione YA, chi cerca di coccolarmi anche a distanza, e colgo il momento per ringraziare CHI mi ha permesso di fare questa esperienza perché voler bene è sempre stato voler il bene degli altri e io sono una sognatrice e ai sogni le ali non si spezzano. Voglio concludere invitando tutti i genitori a lasciare i propri figli perché essere un exchange student non significa imparare una lingua, essere un exchange significa MOLTO di più. Sono fiera di dirvi che il primo di dieci mesi è passato!
Viviana

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